viernes, 18 de agosto de 2017

ARTE_ART: Dal 26 Ago__MAX COPPETA / ESTATE ITALIANA / ITALIAN SUMMER


ARTE_ART:

Fuente: Max Coppeta News
Foto. Cortesía



Marco Casentini, Max Coppeta, Nicola Evangelisti,
Carlo Marcucci, Antonella Masetti, Alex Pinna e Carla Viparelli
a cura di Cynthia Penna

MOAH – Museum of Art and History di Lancaster / Csalifornia
openning Sabato 26 agosto 2017, ore 16.00
dal 26 agosto al 22 ottobre 2016


Inaugura Sabato 26 agosto “Estate Italiana”, la collettiva che omaggia un’Italia senza tempo riunendo, con gli astrattismi geometrici di Marco Casentini, le opere di Max Coppeta, Nicola Evangelisti, Carlo Marcucci, Antonella Masetti, Alex Pinna e Carla Viparelli. La mostra, ospitata negli ampi spazi del Museo MOAH – Museum of Art and History di Lancaster fino al 22 ottobre 2017, si inserisce in un progetto di intensa collaborazione fra l’Istituzione Internazionale Art1307 e il museo stesso, grazie al lavoro di Andy Campognone, direttrice del MOAH, e di Cynthia Penna, direttrice scientifica di Art1307 e curatrice della mostra.



Cynthia Penna racconta: “Estate Italiana: sembra il titolo di un film e la memoria corre ineluttabilmente a “Vacanze Romane” dove in una primavera dei mitici anni’50 Gregory Peck e Audrey Hepburn scorazzavano per una Roma calda, accogliente e sognante a bordo della altrettanto mitica Vespa. La mente ritorna al concetto di “godersi la vita” che tutto il mondo ci invidia, magistralemente rappresentato, ad esempio, dal bagno nella Fontana di Trevi di una stupenda Anita Ekberg sotto lo sguardo incredulo e rapito di Mastroianni nella “Dolce Vita” di Fellini. Uno stile di vita che, sebbene i tempi siano cambiati, continua ad affascinare l’America e non solo.

È il mito dell’Italia che insieme ai Michelangelo, ai Leonardo, alle rovine di Pompei, ai Raffaello continua a vivere nell’immaginario collettivo mondiale. Un’epoca lontana ma che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre abitudini, così come l’arte classica continua a vivere nell’arte italiana contemporanea.”

Il Museo di Arte e Storia della città di Lancaster ha voluto rendere omaggio alla grande tradizione artistica Italiana invitando 7 artisti contemporanei a rappresentarla e a parlarci del nuovo, del contemporaneo, e dell’attuale ricerca nel campo delle arti visive.

“Esiste una sorta di binario parallelo tra la vocazione quasi naturale e ineludibile per le arti, determinata da un DNA forgiato nei secoli e strutturato all’interno della “bellezza” (perché di vera bellezza si tratta) e nel contempo, un pesante fardello con cui confrontarsi costantemente che a volte irrigidisce, se non ingessa, la libertà di ricerca in sé, continua Cynthia Penna. Chi non conosce nel mondo le magnificenze dei grandi artisti italiani rinascimentali? Ma poi se il discorso cade su tempi più recenti o sul contemporaneo, le conoscenze e le cognizioni dei più iniziano decisamente a vacillare e viene a tal punto da chiedersi: e l’oggi? Il contemporaneo? Come si presenta attualmente l’arte italiana? L’Italia di oggi è molto più nota per il Design, la Moda e le automobili: ma quanto si conosce veramente dell’Arte Italiana contemporanea? E anzi come si presenta quest’arte nel panorama dell’arte mondiale?

Occorre premettere che negli anni ’50 del secolo scorso, l’Italia ha subito l’influsso della rivoluzione stilistica che ha denotato e marcato tutta la produzione di arte a livello mondiale; gli artisti italiani si sono misurati con la sperimentazione di nuovi materiali introducendo e facendo assurgere al rango di arte, materiali di uso domestico/quotidiano e dando origine al grande movimento dell’Arte Povera. Grazie a queste sperimentazioni, all’epoca avveniristiche, abbiamo avuto in Italia la nascita e lo sviluppo di un movimento che, insieme a quello dell’Arte Informale, ha proiettato l’Italia nel panorama mondiale dell’arte del ‘900.

Le attuali ricerche in campo stilistico si orientano su strade diversissime tra loro: alcuni artisti lavorano sulla “memoria”, riscontrabile o rapportabile talvolta al segno grafico arcaico e primitivo: questo consente agli artisti di recuperare un rapporto più diretto ed immediato con un passato lontanissimo andando alle radici arcaiche della forma, scevra dalle superfetazioni dei secoli successivi. Altri artisti si confrontano, coraggiosamente direi, con l’arte figurativa cercando di trovare una strada personale che non cada nella brutta e banale copia della tradizione pittorica figurativa nazionale.

La presente esposizione è volta, anche se non esaustivamente, a fare il punto sulla produzione di arte in Italia negli ultimi decenni, vale a dire tra la fine del 20° e gli albori del 21° secolo.

La scelta degli artisti, pertanto, è stata determinata piuttosto dalla diversità stilistica e dalla diversità di materiali adoperati, proprio al fine di fornire un ventaglio visuale alquanto poliedrico in termini di ricerca. È una piccola porzione di un tutto fatta di stili, tecniche, invenzioni, materiali, tutti diversissimi tra loro che però servono ad accostare il pubblico a un nuovo immaginario nazionale rappresentato da cultura, capacità di sentire, espressività e tanto altro”.







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