lunes, 14 de octubre de 2024

CINE: Desde el 24 de octubre_ “Un Mar de Libertad”, una epopeya venezolana llega a la gran pantalla


Una épica historia que recrea eventos clave de la Independencia, como la Batalla Naval del Lago de Maracaibo y la Toma de Puerto Cabello

La productora Tirano Films anuncia el estreno de su más reciente producción, “Un Mar de Libertad”, largometraje escrito y dirigido por la talentosa profesora Garmen Monteverde, que promete conmover y emocionar al público venezolano, a través de una épica historia ambientada en la época de Independencia. La película se estrenará este próximo 24 de octubre en las principales salas de Cines Unidos, Supercines y Cinex.


“Un Mar de Libertad” no es solo un homenaje a la rica historia naval de Venezuela para transportar al espectador a una época de grandes batallas y héroes, recreando con gran detalle y realismo eventos clave como la Batalla Naval del Lago de Maracaibo y la Toma de Puerto Cabello, mostrando la valentía y el espíritu de lucha de nuestros antepasados, sino que también es una hermosa historia de amor que añade profundidad y emoción a la trama. Esta combinación de elementos históricos y románticos pretenden generar una experiencia emocionalmente enriquecedora para todos los públicos.


Con una dirección de fotografía a cargo de los reconocidos hermanos Rodríguez y un equipo técnico de gran experiencia, esta producción cuenta con una impresionante puesta en escena que sumerge al público en la acción. Además, más de 270 actores dieron vida a los personajes de esta épica historia, destacando entre ellos al ilustre Pedro Durán, Ramón Hinojosa, Irabé Seguías, Greisy Mena, Alejandro Palacios, Juvel Vielma, Asdrúbal Blanco, Dante Lombardi, Gabriel Colucci, entre otros jóvenes talentos como Máximo Uzcátegui, Fabrizzio Masini, Alejandro Rodríguez, Eladio Jiménez, Juan Carlos Franco, Verónica Bermúdez y Paula Márquez.


Esta superproducción cinematográfica ha logrado importantes reconocimientos en el ámbito nacional, entre ellos, el premio como “Mejor Película Venezolana” en el reciente Festival de Cine de los Llanos.


“Un Mar de Libertad” es mucho más que una película, es un documento histórico audiovisual, un tributo a la identidad venezolana en reconocimiento a los valientes hombres y mujeres que forjaron un momento clave en el proceso independentista de la nación.


Aprovecha la oportunidad de disfrutar esta experiencia cinematográfica en tu sala de cine favorita, a partir del 24 de octubre. Y recuerda que ¡El mar nos hizo libres!



Fuente. Comunicaciones Mágicas
Fotos. Cortesía



FESTIVAL: Hasta el 28 oct_ ```Molière El IMPRObable``` Una _Comedia_ irreverente


La Fundación Rajatabla y la Embajada de Francia en Venezuela Presentan: a IMPROVISTO en "Molière El IMPROBABLE”.

Comedia irreverente que reúne a un grupo de improvisadores, una IA (Inteligencia Artificial) crítica al mando, a un grupo de actores y al mismísimo Molière, para poner a prueba la vigencia de su obra: “El burgués Gentilhombre”. Con juegos de improvisación, música y baile, este espectáculo protagonizado por IMPROVISTO, promete mantener al espectador al borde de la risa, mientras intentan trasladar el ingenio y el humor del maestro de la Comedia Francesa a nuestra época. Prepárate para un show explosivo donde la comedia clásica, la tecnología y la improvisación chocan en un duelo de tiempos presente pasado y futuro.



IMPROVISTO

- Andrea Morgado @andreamorgado90

- Oscar Martínez @oscarmartinezl

- ⁠Giannina Pavone @ginnapavone

- Francisco Aguana @franaguana

- José Perillo @joseperillo

- ⁠Daniel López @daniellopezo

- ⁠Julián Izquierdo @jizquierdoa

- ⁠Sergio Cabrales @srgcabrales

- Ernesto Maseda @ernesto_maseda


Artistas Invitados:

-Armando Andrés González @soyarmandoandres

-Jessica Arminio @jessiarminio

-Catherina Osuna @acosuna



Versión libre de: Jessica Arminio y Marisol Martínez A partir de la obra “El Burgués Gentilhombre”, de Jean B. Poquelin Molière

Director técnico: Eduardo Bolívar

Coordinadora de sala: Laura Pérez

Entrenadora de esgrima escénica: Raquel Zapata

Vestuario: Altagracia, Gabriela y Marisol Martínez

Coreografía: Andrea Morgado

Música Original: Daniel López

Letras y Arreglos Musicales: Francisco Aguana

Producción: de campo Williams Blanco

Producción artística: Gabriela Martínez

Producción general: William López

Asistencia de Dirección: Glenda Medina

Dirección general: Marisol Martínez



Fechas: Del 04 al 28 de octubre

Hora: Vier. y sáb. 06:00 pm/ dom. 5:00 pm

Lugar: Sala Rajatabla

Dirección: Av México entre UNEARTE y el Teatro Teresa Carreño, Bellas Artes


Entradas en taquilla del teatro o a través del link de WhatsApp https://wa.link/r2g2va


Fuente: Williams Blanco
Fotos. Cortesía


DESDE ITALIA: Dal 02 ottobre_ l luoghi dello spirito bi-personale di Luigi Salvatori e Antonio Servillo


Dal 2 ottobre è stata aperta al pubblico l’esposizione “I luoghi dello spirito” bi-personale degli artisti Luigi Salvatori e Antonio Servillo, a cura di Roberto Luciani, Alberto Moioli, Giuseppe Oddone e Andrea Salvati, promossa da ICAS Intergruppo Parlamentare “Cultura, Arte, Sport” e su iniziativa del Presidente della Commissione Cultura Onorevole Federico Mollicone, dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e del MIC e la collaborazione dell’Archivio Paolo Salvati.

Come lo stesso Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone dichiara in merito alla bi-personale: "Con questa nuova esposizione arricchiamo il nostro palinsesto culturale con una nuova operazione di valorizzazione artistica, in continuità con l'approfondimento del concetto del sacro intrapreso in altre occasioni in questa sede. Il tema centrale della sacralità, questa volta, viene coniugato dagli artisti con autorevolezza e capacità attraverso importanti citazioni dell'iconografia tradizionale e riflessioni sullo spazio in cui opera. Da sempre sosteniamo operazioni culturali di valorizzazione come questa, anche in omaggio alla corrente artistica del Novecento alta e popolare riunitasi intorno alla storica Via Margutta di Roma."


Un’esposizione articolata che si divide in due percorsi espositivi differenti, da una parte troviamo “I volti dell’anima” di Luigi Salvatori, dall’altra “I Templi nel mondo” di Antonio Servillo in una perfetta simbiosi espositiva ed artistica che mette in dialogo i singoli stili dei due artisti.

Un parallelismo artistico che risponde ad alcuni interrogativi che l’uomo si pone sin dall’antichità: qual è il senso della vita? Qual è il senso e lo scopo della mia vita? Perché esisto? Sono domande comuni alle quali ognuno tenta di dare una risposta, seppure personale e unica, per trovare così la sua strada, il percorso da seguire, seguendo le varie religioni esistenti nel mondo e nei luoghi dove lo spirito si manifesta.


Luigi Salvatori con “I volti dell’anima” espone un ciclo di opere realizzate tra il 2019 e il 2024. Nel 2019, l’artista si considerava entrato nella terza età della vita, ritenendo conclusi gli anni della spensieratezza e della successiva età media. Rappresenta quindi i suoi sentimenti attraverso la sua produzione artistica. Il cromatismo, quindi, subisce una evoluzione, passando dai vivaci colori di rossi, gialli e verdi dei paesaggi, ai colori delle terre dalle tonalità ambrate.

Nel periodo della pandemia, l’isolamento e le quarantene forzate hanno permesso a Salvatori di riscoprire stimoli e suggestioni della cultura passata del Rinascimento, recuperando la passione per il disegno a matita.


Nel Rinascimento la realtà viene rappresentata senza deformazioni e simbologie che avevano caratterizzato i periodi precedenti del medioevo; le figure umane sono attentamente studiate sotto il profilo anatomico; l’uomo è sempre inserito in un ambiente reale, grazie anche alla sempre maggiore attenzione posta nella raffigurazione del paesaggio. Vengono abbattuti gli schemi iconografici medievali per far posto all’osservazione dal vero e al naturalismo, all’interesse per l’uomo e allo studio della figura umana e ai suoi movimenti.

Luigi Salvatori ha orientato la sua sperimentazione artistica nella rappresentazione di una bellezza interiore, considerata più grande di quella esteriore, ritenendo le immagini delle sue opere espressioni dell’anima e del ricordo, rivelatrici di una dimensione che va oltre la realtà del visibile.


Portando a compimento il suo desiderio dell’invisibile che ha caratterizzato le sue opere dal 2010 in poi.

Dietro la materia finita si cela lo spirito infinito, lo spirito dell’uomo che fin dall’antichità si è sempre posto la domanda: qual è il senso della vita? Qual è lo scopo della vita? Perché esisto? Sono domande comuni alle quali ognuno tenta di dare una risposta, seppure personale e unica, per trovare la propria strada, il percorso da seguire, nei luoghi dove lo Spirito si manifesta.


Con le sue opere Luigi Salvatori narra il suo percorso personale, attraverso la ricerca nei volti dell’uomo della sua interiorità, rispettandone la libertà, dignità e uguaglianza altrui. Dal volto dell’uomo traspare il suo amore, come atto di donazione, o la sua sofferenza come atto di violazione dei suoi diritti. Nei volti dell’uomo Salvatori vede il simbolo della sua interiorità che si manifesta come Tempio dello Spirito di Dio, e come tale deve essere rispettato nelle sue condizioni di vita, a partire dalla sua dignità, dalla libertà, dalla giustizia e dall’uguaglianza tra gli uomini. Dal volto dell’uomo traspare il suo amore, come atto di donazione, o la sua sofferenza, come atto di violazione dei suoi diritti.

Antonio Servillo con “I Templi nel mondo” rappresenta i luoghi dello spirito delle varie religioni nel mondo. Ognuno di noi avverte il bisogno di raggiungere la pienezza della vita, le aspettative e i traguardi. Servillo li rappresenta secondo la sua tecnica pittorica, con un filo conduttore unico e irripetibile che rappresenta la ricerca, uguale per tutti, della verità e del valore della vita.

Così interpreta le opere di Servillo padre Giuseppe Oddone, Vicario Generale della Congregazione dei Padri Somaschi:

“Ogni pittore, come del resto ogni poeta e scrittore, traduce in immagini od in parole la propria sensibilità e visione della vita, che comporta abitualmente anche una componente di carattere religioso cui nessuno può sottrarsi, per dare una risposta positiva o negativa alla nostra vicenda umana. Inoltre riflette e proietta nel proprio lavoro creativo i problemi del tempo in cui vive, arricchendo e modificando anche la propria esperienza artistica.

La pittura è una parola solidificata in disegno e colore che va contemplata ed interpretata e che rimanda sempre ad un “oltre.

La pittura di Antonio Servillo si inserisce in questa dialettica del reale, tra la ricerca di un paradiso perduto ed il rischio di sprofondare nell’abisso, nel tentativo di capire dove si orienta l’attuale società. Egli si dimostra sensibile agli avvenimenti dell’ultimo quarantennio di storia, da quando cioè ha iniziato la sua attività pittorica: i suoi quadri fioriscono sul terreno della globalizzazione negli anni 80 del secolo scorso, del crollo del muro di Berlino nel 1989, delle guerre successive, della diffusione di Internet negli anni 90, nel crollo delle torri gemelle del 2001, del terremoto del 2002, della pandemia degli ultimi anni, dell’affievolimento della fede cristiana e di altre religioni, che continuano comunque a dare un orientamento che va oltre i confini della vita umana.

Non è semplice definire lo stile di Servillo, che è personalissimo: egli è prevalentemente un surrealista, che ha sentito il fascino del pittore Salvador Dalì, ma anche ha assorbito la lezione misteriosa ed inquietante dei pittori metafisici come Giorgio De Chirico, o delle avanguardie della pop art e della op art. Forte delle sue esperienze artistiche e di un confronto costante con i contemporanei pittori di Via Margutta in Roma 1 egli ha scelto la strada di dare voce all’inconscio, al sogno, agli incubi, alle paure ed alle speranze di una società postmoderna, liquida, senza certezze, apparentemente senza Dio, senza una vera identità perché in continua trasformazione.”

Surrealismo immaginario e un metafisico fantastico: così Luigi Salvatori definisce l’arte di Servillo.

“Le sue cattedrali sono i luoghi dello spirito, i templi dove l’uomo si incontra e si ritrova per ritrovare sé stesso e il senso della vita, in rapporto al suo Dio. Di fronte all’inquietudine esistenziale di ogni uomo, qualunque sia la sua età, da giovane o da adulto, la continua ricerca di Antonio Servillo di nuove sperimentazioni artistiche e di introspezioni nel suo inconscio lascia intravedere un’aspirazione e un desiderio profondo: la ricerca del senso della vita. In fondo è la domanda millenaria che si pone l’uomo fin dall’antichità: qual è il senso e lo scopo della mia vita? Perché esisto? Ecco che viene fuori non più il “Servillo Artista”, ma Il “Servillo uomo”. È la domanda comune alla quale ognuno tenta di dare una risposta, seppure personale e unica, per trovare così la sua strada, il percorso da seguire, e nei luoghi dove lo spirito si manifesta.”

Breve Bio Luigi Salvatori

Luigi Salvatori nasce il 25 ottobre del 1951 a Palestrina (Roma). Nipote d’arte, inizia l’attività pittorica in giovane età seguendo la sua forte inclinazione naturale. Già a otto anni dipinge con i colori ad olio. Nel 1963, all’età di dodici anni, viene selezionato per esporre due dipinti su tela al Palazzo delle Esposizioni a Roma, nella 2° Mostra d’arte dello Studente. Nel 1976 si laurea in Architettura, Università La Sapienza di Roma. Inizia a lavorare nel campo dell’Arte e Architettura Sacra e Comunitaria, conseguendo il diploma di Corso di Architettura Sacra per Architetti e Liturgisti, rilasciato dalla Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra. Espone dal 1976 per l'Arte sacra al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel 1994 entra nell’Associazione Cento Pittori via Margutta. impegnandosi nella vita attiva della stessa associazione e in una notevole produzione artistica, in mostre personali e collettive, in Italia e negli USA, ricevendo riconoscimenti e premi. Dipinge una ricerca interiore dove i paesaggi reali sono sostituiti da paesaggi filtrati attraverso la memoria, il desiderio dell'invisibile, dell'infinito Nel 1997 espone in una personale alla Sala Borromini a Roma, in piazza della Chiesa Nuova. Nel 2000 vince il premio Roma Urbs Artis et Jubilaei, al Palazzo Barberini Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia. Nel 2003 partecipa in una mostra a Palazzo Valentini alle Piccole Terme Traianee, promossa dalla Provincia di Roma 2003, Nel 2004 espone presso il Palazzo S. Calisto, Pontificio Consiglio “Justitia et Pax”, con una opera in permanenza presso la sala pinacoteca del Pontificio Consiglio “Justitia et Pax. Nel 2005 si svolge una sua personale negli USA in Anderson County della South Carolaina, Nel 2006 consegue il Premio Fontanella di Roma, 1° edizione – I LOVE ROMA. L’opera premiata “La voce di Roma, fontanella romana viene consegnata all’Istituto scolastico di Roma Vittorio Gasmann. Nel 2011 espone a Palazzo Chigi di Formello nella Sala Orsini. Nel 2012 espone alla mostra Giovanni Paolo II Beato, Incontri celesti, nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati, a cura della Fondazione Duc in Altum. Nel novembre 2018 espone un’opera del ciclo il desiderio dell’Invisibile, dal titolo “Fuori dal tempo, Tempio di Apollo al Teatro Marcello”, al MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma. La saggistica sulla sua opera è stata curata da Cesare Sarzini, Roberto Luciani, Michela Ramadori e Alberto Moioli. Dal 2018 è presidente della storica associazione artistica Cento Pittori via Margutta, dove persegue attraverso un percorso espositivo pittorico la memoria culturale dei grandi autori della storia d'Italia. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche. Nel 2022 organizza e cura la 117° mostra dei cento Pittori in via Margutta, dedicata all’opera di Paolo Salvati (1939-2014), artista che aveva conosciuto alla fine degli anni novanta. Nell'anno 2023 è inserito come Artista dell'anno sul volume n.11 dell'Enciclopedia d'Arte Italiana, Catalogo Generale Artisti dal Novecento ad oggi, presentato il 4 marzo 2023 presso la Sala degli Arazzi del Museo d'arte e scienza, Milano. Espone nel gennaio 2024 alla mostra Arte di frontiera: esprimere e rappresentare la disabilità. Una selezione di opere della Collezione Archivio Paolo Salvati e di altre raccolte, tenutasi nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, a cura della Storica dell’Arte Michela Ramadori. È l’autore del saggio “Il desiderio dell’invisibile” del 2010 e del libro La storia dei Cento Pittori via Margutta, nel 2022,, nonché di saggi e recensioni critiche di artisti contemporanei. Nel 2023 riceve l’incarico di costituire l’Archivio Storico dei Cento Pittori via Margutta.

Breve Bio Antonio Servillo

Antonio Servillo è un pittore italiano autodidatta, nasce a Padova, da famiglia napoletana, il 12 novembre 1964. Il trasferimento a Roma nel 1984 per motivi di lavoro, gli darà l’occasione di conoscere artisti affermati, come Mario Schifano, Paolo Salvati, Novella Parigini, Gianni Testa, Stefano Turchetti, ma ciò rientrerà nella sue esperienza di vita, non di pittore. È stato definito artista dalla pittura fantastica da Giorgio Di Genova, grazie al salto di qualità creativo dell’artista che racconta nella sua ricerca, un iperrealismo singolare dove ogni dettaglio e simbolo sono in equilibrio con tutto il micromondo contenuto in ognuna delle sue opere, richiedente grande attenzione da parte dell’osservatore. Entra a far parte della storica associazione artistica Cento Pittori via Margutta negli anni novanta, Espone a Roma, Napoli, Forlì, Bologna e Istambul. È pubblicato sugli Annuari Arte Moderna artisti contemporanei ACCA dagli anni 2000, sul Catalogo dell’arte Moderna di Giorgio Mondadori, sull’Enciclopedia d'Arte Italiana, Catalogo Generale Artisti dal Novecento ad oggi e segnalato sul Getty Vocabulary ID: 500490143. Hanno scritto di lui, Cesare Sarzini, Michela Ramadori, Giorgio Di Genova, Andrea Salvati e Alberto Moioli.

L’esposizione sarà visitabile, a Palazzo Valdina, Piazza Campo Marzio 42 - Roma, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle ore 19.30 (ultimo ingresso alle ore 19.00).

Fonte: Ufficio stampa Stefania Vaghi Comunicazione
Photos: Courtesy

 

CONCURSO: “Caballero Universal” inicia de manera oficial su cuarta edición


Veintiún países compiten en esta celebración cuya gran noche final está programada para este próximo 25 de octubre…

La cuarta edición del certamen internacional “Caballero Universal” inició en la ciudad de Caracas el domingo 13 de octubre tras la llegada de 21 participantes provenientes de diversos países.

Por cuarto año consecutivo, Raenrra (Presidente de la organización), en compañía de su equipo de producción recibió en el Aeropuerto de Maiquetía a los jóvenes que se disputarán el cetro de “Caballero Universal”, título que logró en su edición pasada el representante de República Dominicana, Leandro Mendoza.

Los competidores de esta nueva entrega son: Julián González (Angola), Nicholas Callaghan (Australia), Juan Pablo Prudencio (Bolivia), Niellsen De Almeida (Brasil), Jeremy Ste – Marie (Canadá), Alexis Vásquez (Chile), Juan Sebastián Pérez (Colombia), Richard Ortiz (Costa Rica), Javier Alejandro García (Cuba), Christian Martina (Curazao), Estefano Villavicencio (Ecuador), Mauricio Barraza (El Salvador), Pau Parra Jurado (España), Franklin Saviñon (Haití), Ady Adithya (India), Stefano Fillipponi (México), Álvaro Montes (Nicaragua), Mauricio Bracamonte (Perú), Wesley Ramos (Puerto Rico), Osvaldo Emanuel Abud (República Dominicana), y César Ricardo Aguilera (Venezuela).


Del 13 al 26 de octubre, los competidores atravesarán diversos retos, evaluaciones, y recorridos de interés artístico, deportivo, y cultural en la ciudad de Caracas y algunos estados de Venezuela. “Nos enfocamos en promover el turismo, el deporte, la moda, la cultura, y la hermandad, en todas nuestras ediciones” comentó Raenrra.

Esta competencia internacional cuenta con el apoyo, la asesoría, y la observación directa de diversos profesionales ligados al mundo del entretenimiento, y es que el equipo de producción del espectáculo se encuentra conformado por: Brian Urea Fajardo, Jheisson Rodríguez, Yuraima Quintero, Giselle Reyes, y Johan Chango, entre otros.

Muy pronto la organización anunciará importantes galas previas a la Gran Noche Final; entre estás estarán un encuentro con los medios de comunicación social del país, para que así la prensa y sus protagonistas puedan vivir gratas experiencias vinculadas al desarrollo del concurso.

Para ampliar esta y otras informaciones pueden seguir la cuenta de Instagram: @caballerouniversal


Fuente: Jheisson Rodríguez (@teamjheirod by @jheirod)
Prensa & Comunicaciones
Fotos. Cortesía


domingo, 13 de octubre de 2024

TEATRO: Domingo 13_ Cuento musical "El tejedor"


Escrito por la Lic. Haydee Grillo y dirigida por Magdalena Frómeta, este cuento musical es un viaje por las costumbres, los bailes, los cantos y la música de nuestros indígenas, que nos transmite un hermoso mensaje de integración.

Cuenta con la participación de niños y jóvenes de AVESID - Asociación Venezolana Síndrome de Down -, TEARIN - Taller Experimental de Artes Integradas -, Mi juguete es canción y la Fundación Gavidanzas.

Las entradas de colaboración pueden ser adquiridas en las taquillas de la Asociación Cultural Humboldt por un valor de 10$.

La función es a las 4:00 pm



Fuente. Anakarina Fajardo D'Alpaos
Foto. Cortesía


sábado, 12 de octubre de 2024

FESTIVAL DE CINE: Hasta noviembre_ El Festival de CINE ESPAÑOL inicia en octubre 28 años de tradición ibérica cinematográfica-


La Embajada de España en Venezuela y Queiroz Publicidad con el apoyo fundamental de Movistar en alianza con el Trasnocho Cultural; nos presentan El Festival de Cine Español 2024, uno de los festivales más esperados por el público venezolano. En esta edición se tocarán temas como la búsqueda de identidad en los más pequeños, documentales con sensibilidad venezolana, largometrajes basados en obras literarias españolas, un festival además que nos invita a cuestionarnos sobre la cotidianidad, la convivencia, la tensión entre las historias de amor y las realidades actuales; todo esto acompañado de funciones especiales, un sentido homenaje al cineasta Manuel de Pedro, y por si fuera poco la invitada especial “La habitación del al lado” de Pedro Almodóvar, cerrando con broche de oro con la celebración del día internacional del Flamenco con una trilogía de Carlo Saura.

- El cine español lleva 28 años arraigados en el corazón de todos los venezolanos. Cada mes de octubre, el espectador que visita las salas de cine espera deseoso un festival que tantas alegrías, experiencias e intercambios ha tenido para el público de la Gran Caracas. Ya son 28 años de tradición cinematográfica y qué mejor manera de celebrarlo que en una de las salas de cine de culto más importantes del país.

Es por ello, que invitamos al público venezolano a disfrutar de un festival cargado de temas contemporáneos, a fijarse en las preocupaciones y argumentos que toca la filmografía española actual. Entre lucha por la identidad, bien sea de género o de localidad, la exploración constante de textos literarios españoles, documentales que alzan la voz con sutileza venezolana a una problemática como el Alzheimer, pero que al mismo tiempo resaltan la fértil tierra del Rioja.

Qué papel juega actualmente la España rural, por qué regresar al mundo rural. El cine español nos está invitando a regresar a los recuerdos y vivencias del pasado, y, al mismo tiempo, nos plantea las grandes cuestiones del mundo contemporáneo. La presente edición del festival cuenta con grandes interpretaciones y directores reconocidos en Los Premios Goya, y brinda un merecido homenaje a Manuel de Pedro y concluye celebrando al Flamenco con Carlos Saura.


Empezamos el recorrido cinematográfico de este año con dos películas sobre la identidad. La primera es el filme “20.000 Especies de abejas” (2023) que nos brinda una emocionante e inteligente mirada sobre Cocó, quien, con ocho años, no encaja en las expectativas del reto al que se ve enfrentada, y no entiende por qué. Todos a su alrededor insisten en llamarle Aitor, pero no se reconoce en ese nombre ni en la mirada de los demás, descubre este delicado y perfecto retrato de la infancia y la familia. Sobre el mismo tema de la infancia, versa también la película “Chinas” (2023). Este filme de la directora de “Carmen y Lola”, Arantxa Echevarría, nos conduce al comienzo de un curso escolar, en el que coinciden dos niñas chinas de 9 años, todo el mundo da por hecho de que se harán amigas, pero absolutamente nada las une. Las dos niñas se cruzarán, se separar y acabarán siendo vitales la una para la otra en la búsqueda de su identidad.


Por otro lado, este año tenemos tres largometrajes basados en novelas, como es el caso de “La Casa” (2024), basada en la aclamada novela gráfica de Paco Roca. Este filme fue la primera gran sorpresa del cine español en el 2024. Una dura decisión sobre el futuro de una casa de campo familiar retrata una historia conmovedora y divertida que llevará al espectador a un laberinto de emociones.


También podremos disfrutar de la película “Un amor” (2023), basada en la novela “Un amor” de Sara Mesa. El largometraje nos sumerge en una historia de suspense, que no cesará durante todo el filme, tras huir de una estresante vida citadina, a las profundidades rurales de España. Nat, la protagonista de esta historia, conocerá a su vecino Andreas. Este extraño y confuso encuentro dará lugar a una pasión obsesiva y desbordante que envolverá por completo a Nat y la hará cuestionarse el tipo de mujer que cree ser.

Por ultimo en este trio de largometrajes basados en obras literarias, se proyectará “Teresa” (2023), basada en la obra teatral de Juan Mayorga. “La lengua en pedazos”, una pieza que se inspira en la figura de Santa Teresa de Jesús, también conocida como “Santa Teresa de Ávila”. El filme nos muestra a Teresa quien espera paciente la llegada del Inquisidor para ser juzgada. De su visita y de sus palabras dependerá su futuro: libertad, cárcel o la hoguera.


Los documentales también formarán parte de este festival, “Mientras seas tú” (2023), una joya de la directora venezolana Claudia Pinto, nos muestra la historia de la reconocida actriz Carme Elías, quien diagnosticada con Alzheimer decide plasmar su último viaje consciente. Nominada a mejor película documental en la edición 38 de los Goya, este filme convierte en luz la oscuridad del Alzheimer. Por su parte, también se proyectará el primer gran documental sobre el vino de Rioja, estamos hablando del filme “Rioja, la tierra de los mil vinos” (2023), del ganador de 3 Premios Goya José Luis López-Linares. Conoceremos las historias humanas detrás de toda la cadena de valor que da vida al vino español con más proyección internacional, el vino de Rioja.


Una obra maestra será disfrutada por los asistentes con las interpretaciones de la nominada al Goya María Vázquez y la ganadora del Goya Adriana Ozores, en el filme “Los Pequeños Amores” (2024). El filme nos retratará la vida cotidiana y la difícil convivencia de Teresa y su madre, quienes pasarán juntas un verano de lo más sofocante en el que no conseguirán ponerse de acuerdo ni en las cosas más triviales.


El suspense también se va apoderar de nuestras salas con “Todos los nombres de Dios” (2023). Tras un atentado, Santi (Luis Tosar) es tomado como rehén por Hamza, un terrorista superviviente. Un giro inesperado intercambia los papeles y Santi se convierte en una bomba humana caminando por la Gran Vía de Madrid con un chaleco cargado con explosivos. Los servicios de inteligencia, emergencia e incluso los medios de comunicación, unirán fuerzas para salvarle la vida en un impresionante despliegue de medios con consecuencias inesperadas. El director de este largometraje, Daniel Calparsoro, es uno de los más destacados cineastas españoles de su generación.

Si se trata de películas disruptivas, “Segundo Premio” (2024), es un filme ideal que nos ubica en Granada, a finales de los 90. En plena efervescencia artística y cultural, un grupo de música “indie” vive su momento más delicado: la bajista rompe con la banda buscando su sitio fuera del mundo de la música y el guitarrista se sumerge en una peligrosa espiral de autodestrucción. Mientras, el cantante se enfrenta a un complicado proceso de escritura y grabación de su tercer disco. Nadie sabe que ese disco cambiará para siempre la escena musical de todo el país.

Funciones Especiales

· Cinefórum “Cine Psicoanálisis”. Con el apoyo de la Sociedad Psicoanalítica de Caracas, con la participación vía zoom de su realizadora Claudia Pinto, el próximo sábado 26 de octubre a las 10:00am, hablaremos sobre la película “Mientras seas tú” (2023).

Una Invitada Especial “La habitación de al lado” de Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar ha sido participante recurrente de nuestro Festival, del cual ha formado parte con diversos títulos que nos han permitido apreciar buena parte de su filmografía. No podíamos dejar de presentar con carácter especial de preestreno esta, su nueva película, primer largometraje filmado totalmente en inglés, con la que obtuvo el León de Oro en la edición número 81 del Festival de cine de Venecia, recientemente concluido.



El largometraje se presentará sólo por 4 funciones a partir del sábado 26 de octubre. El filme nos relata la historia de Ingrid y Martha, que fueron muy amigas en su juventud. Ambas trabajaban en la misma revista, pero Ingrid acabó convertida en novelista de autoficción y Martha en reportera de guerra. Las circunstancias de la vida las separaron y, después de muchos años sin tener contacto, vuelven a encontrarse en una situación extrema, pero extrañamente dulce.

Homenaje a Manuel de Pedro

Nacido en San Felices, Soria, en 1939, Manuel de Pedro llega a Venezuela en 1971. Con apenas tres años en el país, escribe y dirige el que será uno de los documentales históricos más importantes de nuestro país, “Juan Vicente Gómez y su época” (1975), compuesto por material de archivo en su mayor parte inédito. Su trabajo anterior y, sobre todo, lo que vendrá después en el área de cine, el vídeo y la producción digital, además de su brillante carrera como docente de la Mención de Cine de la Escuela de Artes de la Universidad Central de Venezuela, donde impartió clases durante casi 30 años, convierten a de Pedro, en un ejemplo de integración y diversidad, y en uno de los cineastas que ha realizado mayores aportes al estudio y la difusión de la cultura venezolana en áreas como la música (Un solo pueblo, Sojo), el teatro (El extranjero que danza, Los presos hacen), las artes plásticas (Cruz Diez, el ilusionista del color y Arte constructivo venezolano, entre otros), la literatura (Rómulo Gallegos), la antropología (El extranjero que danza), la historia (Juan Vicente Gómez y su época), y por supuesto, el cine. Manuel de Pedro falleció en su casa en Catia La Mar, el 18 de febrero de 2024.

Por ello realizaremos 2 Cinefórum honrando la importante figura de Manuel de Pedro. El primero se realizará el sábado 9 de noviembre a las 10:00am, con la proyección del documental “Juan Vicente Gómez y su época” (1975). La figura de Juan Vicente Gómez es mostrada desde diversos puntos de vista: el hacendado, el benemérito, el encarcelador. Al mismo tiempo, se narra la historia de Venezuela durante la dictadura gomecista, las relaciones con Norteamérica y los intentos de sublevación. El segundo cinefórum se realizará el sábado 16 de noviembre, a las 10:00am, con la proyección del documental “Iniciación de un Shaman: El Camino de los Espíritus” (1980) y el documental “El extranjero que danza” (1979).

Un cierre flamenco



Qué mejor manera de cerrar un festival de cine español, que celebrando el Día Internacional del Flamenco y es que, el 16 de noviembre fue el día en que el flamenco fue nombrado por la UNESCO como Patrimonio Cultural Inmaterial de la Humanidad. Cada año, en esa fecha, se conmemora el flamenco. Con la participación de EGEDA (Entidad de Gestión de Derechos de los Productores Audiovisuales), lo recordaremos este año con la proyección de la célebre trilogía de Carlos Saura, conformada por: “Bodas de Sangre” (1981), un filme ganador del Premio Especial del Jurado en el Festival de cine de Karlovy Vary, será proyectado el 15 de noviembre; “Carmen” (1983), finalista al Óscar en la categoría de mejor película no hablada en inglés, gran premio técnico y mejor contribución artística en el Festival de cine de Cannes, será proyectado el 16 de noviembre y “El amor brujo” (1986), el 17 de noviembre.

También queremos agradecer a los aliados que forman parte fundamental de esta edición del Festival de Cine Español 2024 como lo son: Movistar, Repsol, Mapfre, Solera, Laser Airlines, Choco Velvet, Restaurante Urrutia, Hotel Selva Negra.



Para más información sobre el festival puedes visitar la cartelera en www.trasnochocultural.com; en redes sociales @culturaes_ve @trasnochocult y @publiqueiroz.

Fuente. Rafael Barazarte
Director de Comunicaciones
Trasnocho Cultural
Fotos. Cortesía


viernes, 11 de octubre de 2024

EVENTO: El “Miss Teen Venezuela” presentó “La Corona de los Sueños Rosas”


La joya fue elaborada en el atelier George Wittels y develada en el Gran Salón de Eventos Belankazar Millenium ubicado en la ciudad de Caracas…

La nueva corona Rosa del “Miss Teen Venezuela” titulada “La Corona de los Sueños Rosas” fue presentada el sábado 5 de octubre en el Gran Salón de Eventos Belankazar Millenium, ubicado en la ciudad de Caracas.

Santiago Rosas (Presidente del certamen Miss Teen Venezuela) hizo acto de presencia durante esta selecta gala, y luego de unas palabras de bienvenida, anunció que el responsable de esta creación es el reconocido orfebre, George Wittels.

La Corona de los Sueños Rosas, es un homenaje a los sueños y a la esperanza; es una verdadera joya del atelier George Wittels que tiene más de un año en su creación. La diadema es perfectamente simétrica, turmalinas magentas de gran tamaño se mandaron a tallar en formas circulares y de lágrimas especialmente para la creación de la pieza, y son acompañadas por miles de circones y brillantes. La nueva joya valorada en más de 40 mil dólares se posará en la próxima ganadora del Miss Teen Venezuela 2024 y junto a la actual corona Rosa diseñada en el 2020 complementarán la belleza de la adolescente más hermosa de nuestro país” explicó Santiago durante su defensa.



En los años de historia que lleva el certamen ésta sería la tercera corona que expone la organización. Su primera versión fue mostrada en el 2015, cinco años más tarde (justamente en el 2020) se permitieron transformar su diseño, y en esta Edición 22 de la competencia, la afortunada ganadora tendrá el privilegio de estrenar la confección.

Entre los importantes anuncios que compartió Santiago Rosas durante la ceremonia de presentación de su nueva corona rosa, está el reafirmar que Adriana Marval será la animadora oficial del evento, el espectáculo se realizará en la Isla de Margarita el domingo 27 de octubre, y la ganadora además de tener el honor de llevar la recién develada joya, recibirá la suma 10 mil dólares, una moto 0 kilómetros, y el derecho de representar al país en su competencia internacional.


La “Miss Teen Venezuela 2024” no será la única que estrenará diadema; en el cuatro de reinas estarán otros importantes títulos, con nuevas coronas. Estás son: “Miss Teen Venezuela World”, “Miss Teen Venezuela International”, “Miss Teen Venezuela Earth”, y “Miss Teen Venezuela Grand”.

Para ampliar esta y otras informaciones pueden seguir la cuenta de Instagram: @missteenvenezuela


Fuente. :Jheisson Rodríguez (@teamjheirod by @jheirod)
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